(Articolo pubblicato originariamente su AziendaBanca)
I Consulenti Finanziari stanno vivendo una "rivoluzione industriale", grazie all'avanzata del digitale. Ma le sfide da affrontare sono ancora tante e varcano il confine tecnologico.
È una «vera e propria rivoluzione industriale» quella che la tecnologia ha portato nel mondo della consulenza finanziaria. Ad affermarlo è Gianluca Scelzo, Consigliere Delegato di Copernico SIM, che sottolinea però quante sfide rimangano da affrontare per l’industria: dal turn over della clientela alla maggiore competitività del settore, passando per la valorizzazione delle donne e l’educazione finanziaria. «Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo della tecnologia, la velocità di esecuzione e la richiesta di poter lavorare anche a distanza tra consulente e cliente ha rivoluzionato il nostro sistema – dichiara Scelzo. Le reti di consulenza finanziaria hanno tratto benefici a scapito del sistema bancario per la grande massa monetaria immessa sul mercato, che ha contribuito allo sviluppo di tutta l’industria del risparmio gestito. E a tendere l’uso della tecnologia permetterà ai consulenti di dedicare sempre meno tempo alla compilazione dei moduli, ad esempio, e di aumentare il loro portafoglio medio e il numero di clienti. Senza però abbassare la qualità del servizio ma, anzi, portandolo al passo con i tempi e indirizzandolo verso l’interesse dei clienti».
Essere pronti al turn over della clientela
La relazione tra consulente e cliente, inoltre, nel periodo Covid, si è spostata sul campo digitale. E «questo tipo di interazione
proseguirà nei prossimi anni, anche se restiamo dell’idea che è sempre meglio una stretta di mano di un incontro sul web – sottolinea Scelzo. In questo contesto, inoltre, i consulenti dovranno fare i conti con un turn over della clientela, visto il più semplice accesso alle informazioni, e a una maggiore competitività».
Professionisti a tutto tondo
La sfida, dunque, è rendere il consulente un professionista a tutto tondo, «uscendo dalla logica della promozione finanziaria,
indirizzata unicamente alla vendita di un prodotto – precisa Scelzo. Competenza, professionalità, cointeressi e obiettivi condivisi sono quindi le principali skill che il consulente deve possedere. La formazione è centrale per offrire un servizio nell’interesse del cliente e per garantire un valore aggiunto».
Alla ricerca di consulenti donna
Non solo, secondo Copernico SIM è anche arrivato il momento di promuovere il talento femminile all’interno della rete di consulenza. «Il numero di consulenti finanziari di genere maschile è più alto di quello femminile – premette Scelzo. Questo
è un peccato, perché crediamo che questo ruolo sia adatto alle donne. Da anni cerchiamo professioniste laureate in economia che siano interessate a entrare nel mondo della consulenza finanziaria e la speranza è che in futuro il mondo accademico inizi a lavorare per fare intraprendere questa professione a più donne, spesso più brave degli uomini».
Il nodo dell’educazione finanziaria
Infine, se guardiamo anche all’evoluzione dei prodotti di investimento, Copernico SIM sottolinea la presenza oggi di strumenti
interessanti indirizzati al miglioramento dell’economia, dello sviluppo ambientale e sociale. «Tuttavia, milioni di
italiani non hanno un fondo pensione integrativo, spesso lasciano il TFR in azienda e sono ferme in conto corrente importanti
masse monetarie che appunto non sono indirizzate allo sviluppo economico del Paese: serve quindi più educazione finanziaria – conclude Scelzo. E forse dovrebbe partire proprio dalle scuole e dalle aziende, così da metterci al passo con gli altri Paesi».