Il rimbalzo delle quotazioni delle materie prime continuerà?
Nel corso del 2024, i prezzi delle materie prime hanno registrato una notevole ascesa, commodities come l’oro, l’argento, il rame e il cacao hanno raggiunto e superato quotazioni storiche.
Perché sono importanti le materie prime all’interno di un portafoglio?
Innanzitutto, le materie prime tendono ad essere decorrelate da altre asset class, come azioni e obbligazioni, pertanto, le rende un’opzione efficace per la riduzione della volatilità, inoltre le quotazioni delle commodities generalmente sono influenzate da eventi geopolitici, e in caso di conflitti o instabilità i loro prezzi aumentano.
Oro
È corretto notare che l’oro, universalmente riconosciuto come una commodity rifugio, ha raggiunto i massimi storici, a causa delle tensioni geopolitiche. I conflitti tra Israele e Hamas, tra Russia e Ucraina, così come le ostilità tra Israele e l’Iran, hanno contribuito ad alimentare l’incertezza sui mercati globali, spingendo gli investitori verso beni più sicuri come l’oro.
Anche la crisi nel settore immobiliare cinese ha convinto molti cittadini a ricercare forme di investimento più affidabili e stabili, e in questo contesto l’oro si rileva un’opzione particolarmente allettante.
Secondo quanto riportato dal New York Times, molti cinesi acquistano chicchi d’oro, che assomigliano a grandi pillole con un peso di circa un grammo, al prezzo di circa 80 dollari. Questa tendenza è sempre più diffusa anche tra i giovani, che vedono in questi prodotti forme di micro-investimento accessibili.
A sostenere la domanda ci sono anche le banche centrali, che tra il 2022 e il 2023 hanno acquistato più di duemila tonnellate di lingotti. Un contributo significativo è stato fornito dalla Banca centrale cinese che tra marzo ed aprile ha incrementato per il diciassettesimo mese di fila le proprie riserve aurifere; gran parte della liquidità utilizzata proviene dalle scadenze del debito pubblico statunitense non rinnovato: a marzo il Paese deteneva 775 miliardi di dollari di debito americano, rispetto ai 1100 miliardi di tre anni prima riporta Bloomberg.
Argento
È interessante notare che la quotazione dell’argento è sui massimi dopo un 2023 piuttosto difficile.
Questo suggerisce un rinnovato interesse degli investitori verso questo metallo prezioso confermato anche dai dati Bloomberg che riportano performance dell’argento migliori dell’oro nel 2024.
A differenza dell’oro, che è considerato principalmente come bene rifugio, l’argento è anche un elemento utilizzato nella produzione industriale per le sue proprietà fisiche e chimiche. Questo metallo è estremamente duttile ed è impiegato in vari settori, come l’automotive, soprattutto quello legato alla mobilità elettrica, all’elettronica, ai semiconduttori e ai pannelli solari.
La richiesta più alta di metallo arriva dall’India – grande produttore di pannelli solari – che importando ben 2.932 tonnellate d’argento nei primi due mesi di quest’anno, di cui 2.295 a febbraio (fonte Reuters), ha contribuito a mantenere alto il livello dei prezzi. I prezzi della materia prima potrebbero mantenersi su questi livelli a causa di una domanda crescente dei Paesi in via di sviluppo anche nel 2024 – il Paese di Modi ha pianificato di importare circa 6000 tonnellate nel 2024.
Rame
Rimanendo nel mondo delle commodity industriali, il rame riveste un ruolo importante nei listini dei metalli.
La banca d’affari statunitense JPM prevede un deficit di rame di 4 milioni di tonnellate nel 2030, osservando che la crescita esponenziale della capacità di calcolo legata all’IA richiederà sempre più energia e tale fonte energetica passerà dal rame.
Anche altri settori come quello delle energie rinnovabili, sono avidi consumatori di rame e considerando l’importanza del traguardo del net zero carbon stimiamo che il prezzo del metallo rosso nei prossimi anni potrebbe continuare a crescere.
Inoltre, la chiusura forzata della miniera Cobre a Panama, una delle più importanti a cielo aperto al mondo e l’annuncio della China Nonferrous Metals Industry Association di possibili limitazioni allo sviluppo di nuova capacità di raffinazione da parte del governo cinese, non contribuiranno a far sgonfiare il prezzo del metallo.
Cacao
Un’altra materia prima che ha battuto ogni record nel 2024 è il cacao.
La domanda globale del “cibo degli dei” ha subito un forte incremento nel 2024 anche a fronte di una richiesta da parte dei mercati emergenti – Cina, India e Brasile in primis – a doppia cifra.
Inoltre, le condizioni meteorologiche avverse, malattie delle piante e altri fattori hanno influenzato negativamente la produzione di cacao e in alcune regioni chiave dell’Africa occidentale, dove vengono coltivate il 70% delle fave di cacao globali, la produzione si è ridotta anche del 11%. L’Organizzazione Internazionale del Cacao (Icco) ha stimato un deficit globale nella stagione 2023/2024 di 374.000 tonnellate.
Al momento, la Cocoa Processing Company, una delle principali industrie Ghanesi per il trattamento delle fave di cacao, ha affermato di lavorare a una capacità ridotta del 20% a causa della mancanza di materia prima.
Le ottime performance delle materie prime sono di per sé un fattore che attira l’attenzione degli investitori ma considerando l’elevata volatilità del settore consigliamo un approccio all’investimento residuale su questi asset. Strutturiamo piani di accumulo o switch programmati, pianificati all’interno di una strategia che consideri sia l’orizzonte temporale e sia le aspettative del risparmiatore.