Il "metaverso": dalle origini ad oggi nell'analisi a cura di Thomas Candolo, Ufficio Studi di Copernico SIM
Il metaverso è un mondo virtuale nel quale è possibile “vivere” una realtà parallela in quanto popolato da attività che appartengono alla realtà quotidiana ovvero: riunioni, allenamenti, film, concerti, giochi tutto declinato in versione 3D e tutto alla portata di un click. Facendo un salto indietro nel tempo, di metaverso aveva già parlato Neal Stephenson in “Snow Crash” nel 1992, descrivendo un mondo alternativo in cui le persone vivono attraverso i loro avatar (alter ego virtuale di noi stessi). L’idea resta la stessa: un mondo virtuale cui si accede tramite appositi visori o occhiali e in cui si possono fare le esperienze più disparate, dal social al gaming e al fitness. Ci potranno essere shop virtuali nei quali gli avatar potranno comprare il merchandising del musicista che si esibisce pagando con le cripto valute. I prodotti acquistati potranno mutarsi in oggetti reali, pertanto fisici ed essere inviati al cliente, o in alternativa rimanere virtuali ed essere fruiti solo nel metaverso dal proprio avatar.
Nel metaverso, ovviamente declinato all’ennesima potenza con adeguate infrastrutture e strumentazioni, sarà possibile sbloccare contenuti in esclusiva usando gli Nft (Non Fungible Token) ammirare opere d’arte, film da collezione, monumenti, tutto a portata di uno sguardo e perché no anche percepire profumi, gusti, temperature e consistenze in forma digitale. Il futuro di internet è questo, come dimostrano gli ingenti investimenti di Facebook-Meta e Microsoft; è un futuro che si evolve dall’ “internet of things” all’ “internet of the senses”.
Secondo Bank of America il mercato globale del Metaverso potrebbe raggiungere dimensioni tra i 390 miliardi di dollari e gli 800 miliardi di dollari entro il 2025. A contribuire alla sua diffusione è intervenuto anche il COVID. I continui lockdown, hanno costretto in casa 3,9 miliardi di persone per settimane o mesi, una circostanza che ha rivitalizzato l’interesse per realtà virtuale, realtà aumentata e realtà mista, tecnologie in grado di rispondere a una vasta gamma di esigenze. Per esempio, grazie a realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA) è possibile connettersi a una postazione in remoto utilizzando una tecnologia che offre un senso di immediatezza e immersione superiore a quello offerto dalla semplice consultazione di un sito web o dalle comunicazioni via smartphone. In seguito alla pandemia di COVID, quindi, le attività virtuali si stanno diffondendo a un ritmo molto più sostenuto e la popolarità delle piattaforme virtuali per l’interazione sociale è cresciuta molto. I rivenditori al dettaglio spendono già oltre 1 miliardo di dollari l’anno per simili soluzioni e secondo la VR/AR Association questa spesa aumenta del 240% l’anno. Infatti, nonostante molti associno RV e RA ai videogiochi, queste tecnologie possono in realtà contribuire anche a rendere più realistici i prodotti visualizzati a schermo grazie alla possibilità di ruotare e ingrandire le immagini, nonché di interagire con le stesse. La RV consente, ad esempio, di personalizzare l’esperienza del compratore di un’automobile tramite la simulazione di un viaggio in strada, così che il potenziale cliente possa acquistare la macchina senza uscire di casa.
Anche il settore moda comprendendo le potenzialità del metaverso sta investendo molto nel nuovo business. Nike, per esempio, dopo aver registrato alcuni dei suoi marchi per l’uso in contesti virtuali, ha creato Nikeland, un mondo virtuale brandizzato presente sulla piattaforma per videogiochi Roblox Corp. Anche l’italiana OTB (Only the brave la holding di Renzo Rosso) ha recentemente inaugurato la Brave Virtual Xperience, il nuovo centro ricerche per sviluppare progetti e contenuti nel mondo virtuale. Ma la corsa alla conquista del metaverso non è finita altre Maison stanno investendo nel business ne sono un esempio Adidas, Ralph Lauren, Louis Vuitton, Gucci, Burberry. Non sono solo i brand luxury, tuttavia, a proiettarsi sul metaverso, la rivoluzione digitale sta contagiando anche il fast fashion come ad esempio Zara. Il marchio di moda low cost ha dato appuntamento alla sua community di consumatori sull’universo digitale creato dall’app sudcoreana Zepeto, (piattaforma con circa 2 milioni di utenti attivi al giorno dove SoftBank ha investito circa 150 milioni di dollari), popolato da avatar personalizzabili che si muovono all’interno della realtà aumentata. L’obiettivo di Zara è quello di intercettare le generazioni più giovani di consumatori, cresciuti in una dimensione ibrida sospesa tra reale e virtuale, che rappresenta proprio il fulcro del metaverso.
Vi sono anche situazioni estreme; per esempio, un utente ha pagato oltre 600mila dollari per uno yacht virtuale su cui non potrà mai salire. L’imbarcazione si chiama Metaflower Super Mega Yacht e navigherà all’interno del mondo virtuale di The Sandbox, la piattaforma online che riproduce una struttura simile al mondo reale. Lo yacht è stato venduto in formato Nft, cioè di certificato digitale, per 149 Ethereum (ETH), una criptovaluta, pari ad un valore di 600 mila dollari. La barca virtuale è descritta come un megayacht di lusso a quattro piani, con una cabina per dj, due eliporti, varie aree lounge, una pista da ballo ed una vasca idromassaggio. La notizia è stata riportata da HypeBeast, secondo cui l’Nft è stato creato da Republic Realm, una delle società che si sta lanciando nel metaverso, e fa parte di una collezione di beni virtuali di lusso che comprende anche, moto d’acqua, motoscafi ed isole private. Ne ha create circa cento sotto forma di Nft, la collezione è andata sold out in meno di 24 ore a un prezzo di partenza di circa 280 mila dollari.
Per portare un altro esempio, nel metaverso SuperWorld, piattaforma immobiliare virtuale mappata su tutta la faccia del globo, vengono offerti 64,8 miliardi di appezzamenti di terreno, ognuno in vendita come NFT. I lotti potranno poi essere rivenduti o affittati a terzi, proprio come accade nella realtà. Tutto ciò sembra un bel film di fantascienza, a tratti inquietante, molto lontano da noi. Certo è che tutte le più grandi compagnie hanno iniziato la corsa al metaverso e alla fusione tra realtà e digitale, e se ascolteranno il parere dei consumatori, potremmo trovarci in questo futuro inimmaginabile solo fino a pochi anni fa.
Ma come sempre consigliamo la prudenza: il flop potrebbe essere dietro l’angolo. Il metaverso è in costruzione ma è anche vero che attualmente latitano regole precise, inoltre non è possibile stimare quanti metaverso esistano e quali tra questi riusciranno ad imporre al sistema i propri standard, la partita è comunque aperta.