FTX la “Lehman” delle criptovalute?
John J. Ray III, nuovo CEO dell’ex colosso mondiale delle cripto-exchange FTX subentrato al dimissionario Sam Bankman-Fried, è stato davvero epigrafico nelle deposizioni in tribunale: “mai nella mia carriera ho visto un tale completo fallimento dei controlli aziendali e la totale assenza di informazioni finanziarie affidabili”. Detto da un professionista dalla lunga esperienza come lui c’è da crederci. Dai primi anni duemila Ray si è occupato di una lunga lista di fallimenti e conseguenti difficili ristrutturazioni aziendali di società statunitensi: ne sono un esempio Enron e Fruit of the Loom. Ora il professionista è stato chiamato a gestire il crollo di un colosso valutato 32 miliardi di dollari.
Il compito di Ray è quello di scoprire dettagli sul fallimento di Ftx e di districarsi nel labirinto delle realtà aziendali per mapparne i beni – compresi i fondi mancanti o rubati – e massimizzare il valore per gli stakeholder, riorganizzando o vendendo la complessa serie di attività.
Ma chi è Sam Bankman-Fried (che nel mondo delle cripto viene chiamo con l’abbreviativo SBF)?
Era uno dei più ricchi e rispettati paperoni delle criptovalute con un portafoglio personale stimato a 17 miliardi di dollari (fonte Forbes), prima di dichiarare bancarotta e dimettersi dalla carica di ceo di Ftx, terza piattaforma di criptovalute al mondo. Nato a Stanford, in California, figlio di due professori di giurisprudenza della nota università, si laurea in fisica e matematica al MIT nel 2014 e trova immediatamente occupazione presso un intermediario finanziario, Jane Street Capital nello specifico. Nel 2017 fonda Alameda Research, società di trading in criptovalute, poi, nel maggio del 2019, Ftx.
SBF si arricchisce immediatamente, prima arbitrando con i prezzi delle cripto tra Giappone e Stati Uniti, poi con le alte commissioni di trading pagate dai clienti in un mercato in forte crescita e in oligopolio (pochissimi operatori erano in possesso delle licenze per operare nei mercati delle criptovalute).
Nel 2020, Ftx diventa un polo attrattivo per i principali fondi di venture capital mondiali che gli finanziano una serie di acquisizioni (ne è un esempio Blockfolio, una app che monitora il portafoglio in criptovalute). I fondi raccolti e la possibilità di emettere FTT, token originati da Ftx, gli consentono di creare una rete di partecipazioni incrociate con altri intermediari del settore come Binance. Ftx era considerata una delle società più mature nell’ambiente delle criptovalute, perché stabile e con un capitale solido. Ha contribuito a salvare varie società di criptovalute e veniva generalmente considerata dagli investitori un’azienda responsabile, che non si era mai compromessa in scambi rischiosi e speculativi con i fondi dei clienti.
Inoltre, SBF, si è anche prodigato in forti attività di pressione sul legislatore statunitense affinché si iniziasse a regolare il settore delle criptovalute. Queste pressioni sono state giudicate dai concorrenti come molto controverse; alcuni erano d’accordo con la necessità di una maggior regolamentazione del mondo delle criptovalute, altri invece hanno accusato Bankman-Fried di perseguire i propri interessi e di spingere al controllo solo per arrecare danno ai competitor. Tra i contrari alla regolamentazione c’è anche Changpeng Zhao.
Changpeng Zhao è il co-fondatore di Binance, il più grande exchange di criptovalute al mondo, figura agli antipodi rispetto a quella di Bankman-Fried, che ha sempre cercato di operare fuori dagli schemi e dalle regole della finanza tradizionale, tant’è che Binance è stata bandita da diversi paesi per aver agito senza licenze adeguate. Zhao e Bankman-Fried oltre a essere amici sono stati anche soci: Binance è stato uno dei primi investitori in Ftx ma nel 2021 ha optato per monetizzare la partecipazione ricevendo in cambio un gran numero di token FTT, ossia la criptovaluta creata da Ftx. La creatura Ftx progettata dall’enfant prodige SBO sembra sgretolarsi mercoledì 2 novembre 2022 quando Coindesk, un importante sito di notizie del settore, ha pubblicato un articolo in cui rivelava il contenuto di alcuni documenti riservati sulle attività di Ftx e di Alameda Research. Dai documenti emerge che nei conti di Alameda c’è un enorme capitale in token FTT. Di per sé il fatto non implica nulla di sbagliato o illegale, ma dimostra che la solidità della società di trading di SBF si poggia su una base costituita in gran parte dalla moneta creata proprio dall’altra società, e non da una risorsa indipendente quali potrebbero essere le monete FIAT (ovvero le monete a corso legale: ne sono un esempio il Dollaro, l’Euro, la Sterlina e lo Yen).
Questa notizia ha creato molta agitazione nel mercato perché ha messo in discussione l’affidabilità e la solidità dei conti di Ftx e Alameda. Le preoccupazioni sono poi aumentate in seguito all’annuncio di Zhao che Binance si sarebbe liberata di tutti i token FTT detenuti dalla società a causa delle recenti rivelazioni. Tale notizia ha fatto precipitare il valore dei token FTT, e a latere ha contributo a creare tra gli osservatori il sospetto che potesse essere stato proprio Zhao a divulgare il documento. Con il suo comportamento Zhao ha contribuito ad innescare una crisi di fiducia nei confronti della concorrente Ftx. Gli investitori temendo il peggio hanno optato per il ritiro delle somme investite: numeri alla mano sono stati ritirati più di 6 miliardi di dollari in pochissimi giorni. La società, non potendo far fronte alle richieste immediate dei propri investitori, ha bloccato tutte le richieste di conversione (al pari di una banca che blocca le richieste dei clienti di prelevare denaro dai loro conti correnti).
Stante la situazione complicata il CEO Bankman-Fried ha cercato di rassicurare gli investitori, ma il panico è dilagato e il fondatore di Ftx ha annunciato che avrebbe venduto la sua azienda proprio a Zhao e Binance, che si erano resi disponibili a salvarla. Tuttavia, il giorno dopo l’annuncio Binance ha annunciato che si sarebbe ritirata dall’accordo, in quanto dalla lettura dei libri contabili erano emerse “situazioni non chiare”.
L’improvviso crollo di Ftx ha suscitato molte domande sul futuro delle criptovalute, una su tutte: cosa accadrà ai clienti di Fx e ai loro soldi? A differenza dei depositi in un conto corrente tradizionale, i depositi sugli scambi di criptovalute non sono garantiti dallo stato e non si sa se Ftx abbia risorse sufficienti per restituire tutto. Gli addetti ai lavori sono consapevoli che il settore delle criptovalute è molto volatile dove oscillazioni di decine di punti percentuali sono la quotidianità, ma la frode non è mai stata contemplata; per questo il New York Times e il Financial Times hanno definito la vicenda il “momento Lehman” del settore, un riferimento al crollo della banca d’affari Lehman Brothers nel 2008, che provocò una crisi finanziaria globale e che mostrò tutte le vulnerabilità della finanza di Wall Street.
Se il settore delle criptovalute vorrà espandersi ed acquisire importanza sui mercati finanziari internazionali dovrà sottoporsi ad una rigorosa attività di regolamentazione. Gli investitori dovranno essere consapevoli di affidare i propri risparmi a mercati certificati e controllati che, pur soggetti a inevitabili oscillazioni, siano trasparenti.