(Articolo pubblicato originariamente su Fondi&Sicav)
Thomas Candolo, analista dell’ufficio studi di Copernico Sim, risponde all’inchiesta di Fondi&Sicav sul tema Inflazione.
Pensate che l’attuale crescita dell’inflazione, che sta colpendo in tutto il mondo, sia un fenomeno passeggero o è destinato a durare?
«Negli ultimi mesi, il livello dei prezzi di beni e servizi nelle maggiori economie occidentali ha ricominciato a salire prepotentemente. Dopo un calo dovuto allo scoppio della pandemia, negli ultimi mesi l’inflazione è tornata a crescere prima negli Stati Uniti e poi nell’Eurozona, uscita a inizio anno da una deflazione durata cinque anni. Secondo le principali istituzioni monetarie, questo aumento è temporaneo, ma negli ultimi mesi si sono accumulati segnali che potrebbero fare pensare che il fenomeno possa rimanere su livelli sostenuti per un po’ di tempo».
Come stanno vivendo i clienti questo cambiamento? Riscontrate nervosismo oppure gli investitori restano calmi?
«Un po’ di apprensione c’è, anche perché è dal 2008 che non si vedevano livelli inflazionistici così elevati; per evitare comportamenti errati, cerchiamo di indottrinare i nostri clienti affinché evitino di “parcheggiare” capitali sui conti correnti. In situazioni di alta inflazione e bassi tassi di interesse, mantenere il capitale in liquidità è il metodo più sicuro per perdere valore reale. Se i prezzi aumentano, il potere d’acquisto dei risparmi può diminuire in modo drammatico e pertanto investire in maniera accorta e prudenziale sui mercati è la strategia migliore per mantenere il capitale. Quasi sicuramente, la volatilità di un investimento finanziario è superiore a quella della liquidità in conto, ma, a fronte di una perdita certa in conto, noi pensiamo che possa essere preferibile osare un po’, non in maniera spregiudicata, ma in modo accorto e consapevole».
In questa situazione, secondo voi, è necessario intervenire sui portafogli azionari e obbligazionari dei vostri clienti? Eventualmente che cosa occorre aggiustare? L’inflazione può essere anche un’opportunità da cogliere?
«I mercati per loro natura subiscono delle oscillazioni, che possono essere causate da molteplici variabili esogene; se i portafogli sono coerenti con i profili di rischio dei clienti, sono in grado di difendersi dalle intemperie, a patto che si diversifichi. Cerchiamo di prediligere, in questi contesti, strumenti inflation-linked che facciano da scudo contro l’effetto corrosivo dell’inflazione. Se, invece, desideriamo introdurre un po’ di rendimento, ma al contempo volatilità al portafoglio, optiamo per strumenti azionari value Esg preferibilmente esposti su settori ciclici, o sulle commodity, cercando però di non perdere mai il focus sulla parola “prudenza”».