Approfondimento a cura di Thomas Candolo, analista dell’Ufficio Studi di Copernico SIM.
AI: la nuova tecnologia che cambierà il mondo
Due semplici lettere che rappresentano il futuro di una tecnologia dirompente che rivoluzionerà il mondo: artificial intelligence. AI è l’acronimo inglese di intelligenza artificiale e rappresenta l’abilità di un software di mostrare capacità quasi umane quali: il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. È un campo dell’informatica che si concentra sullo sviluppo di algoritmi e tecniche che consentono ai computer di eseguire compiti che richiederebbero l’intelligenza umana; comprende molte aree di ricerca, tra cui il machine learning, l’elaborazione del linguaggio naturale, la visione artificiale, la robotica e l’ottimizzazione. In generale, l’obiettivo dell’AI è quello di creare sistemi che possano apprendere e migliorare continuamente le loro prestazioni attraverso l’esperienza e l’interazione con l’ambiente.
Per molti rappresenterà il nuovo momento -.com -, ovvero una tecnologia rivoluzionaria in grado di disegnare il futuro; sarà probabilmente il personal computer degli anni Ottanta, l’internet degli anni Novanta e lo smartphone per gli anni duemila.
Un esempio di software d’intelligenza artificiale divenuto fenomeno virale, è stato ChatGpt (acquisito da Microsoft da OpenAi). È un chatbot (ovvero un software capace di dialogare con l’essere umano), in grado di generare testi anche molto complessi, illudendo l’interlocutore di interagire con un soggetto pensante. Mentre nella realtà si tratta di un tool che crea catene di associazione sensate elaborando informazioni che riceve dal web. Ma l’intelligenza artificiale non è solo ChatGpt ma è anche Dall-E 2, Stable Diffusion, Midjourney, Sybthesia e molto altro. Software in grado di elaborare stringhe di codici di programmazione, elaborare immagini tridimensionali, creare film.
Qualcuno si chiederà, tutto qui? Certo che no; vi sono molte applicazioni pratiche dell’AI in vari settori, come la ricerca scientifica, la sanità, il commercio, l’industria manifatturiera, il marketing, la sicurezza informatica e molti altri. Per esempio, è già impiegata nell’agricoltura. Lettori ottici in grado di scovare piante infestanti o parassiti dannosi nelle coltivazioni permettono interventi chimici mirati nelle colture limitandone così il loro impatto ambientale. Un altro uso sapiente dell’AI permette alle risorse umane di selezionare i candidati più idonei in base alle informazioni elaborate presenti nei curricula. In campo medico viene utilizzata per aiutare nella diagnosi e nel trattamento delle malattie.
Attualmente, la Cina e gli Stati uniti sono le Nazioni che investono di più nel comparto e sono in corsa per la supremazia mondiale. La Cina parte in leggero svantaggio in quanto necessita di chip ad alte prestazioni prodotti dagli Stati Uniti. Il Presidente statunitense Biden con l’obiettivo di impedire a Pechino – la sua grande rivale geopolitica – di accedere a capacità, macchinari e componenti per la produzione di microchip, ha annunciato nell’ottobre 2022 un consistente pacchetto di restrizioni con conseguenti ritardi nello sviluppo dell’AI nel Paese Asiatico. Non potrà pertanto fruire della potenza di calcolo del chip Gpu H100 – il creatore è Nvidia – un microprocessore da 80 miliardi di transistor considerato il superchip più avanzato per l’intelligenza artificiale.
Perché la Cina investe ingenti capitali nella tecnologia AI?
Perché vede questa tecnologia come una delle chiavi per sviluppare la propria economia, migliorare l’efficienza industriale e aumentare la competitività globale del paese. La considera elemento principale per affrontare alcune delle sfide che il Paese trattare nel futuro prossimo, come l’invecchiamento della popolazione, la necessità di ridurre la dipendenza dal lavoro manuale e l’aumento della domanda di servizi pubblici di alta qualità. Inoltre, Intelligenza artificiale è anche alla base del piano “Made in China 2025” lanciato nel 2015 dal Presidente Xi Jinping, piano che prevedeva ingenti investimenti in tecnologie avanzate con lo scopo di far diventare la Cina la Nazione più tecnologicamente avanzata al mondo. L’intelligenza artificiale affinché possa estrarre il massimo valore dai dati ha necessità di grandi quantità di informazioni, e chi meglio di uno Stato come la Cina, dove le norme sulla privacy sono praticamente inesistenti e la popolazione è composta da un miliardo e mezzo di individui, può farlo?
L’immensa mole di dati, forniti dai cittadini cinesi, viene sapientemente elaborata dall’AI per alimentare il sistema di sorveglianza chiamato “Sistema di punteggio sociale” ovvero una tecnologia che monitora il comportamento dei cittadini e assegna loro un punteggio sociale in base alla loro fedeltà al governo e alla conformità alle leggi e ai regolamenti. Ciò include la sorveglianza delle comunicazioni online e la raccolta di dati personali attraverso la tecnologia di riconoscimento facciale, la versione beta è stata lanciata per sorvegliare uno specifico gruppo etnico, la minoranza degli Uiguri. Popolazione turcofona di religione islamica che vive nella regione dello Xinjiang nel nord ovest della Cina, odiata dal Partito Comunista Cinese a causa delle forti spinte indipendentiste del suo popolo e dell’avversione della Cina nei confronti della religione in generale.
Anche gli Stati Uniti investono ingenti capitali nell’AI perché vedono questa tecnologia come una fonte di vantaggio competitivo, sia a livello nazionale che internazionale, ma diversamente dal Paese del Dragone il focus statunitense è molto orientato al settore commerciale.
Ad esempio, Amazon Go a Seattle ha creato un punto vendita senza casse per pagare, dove i clienti entrano, mettono i prodotti nel carrello e li portano a casa. Un sistema integrato di telecamere e tecnologie di computer permette di vedere chi acquista cosa, e di addebitare la spesa direttamente sul conto, mandando al cliente la ricevuta per e-mail. La quantità di dati a disposizione del colosso Amazon è ingentissima in quanto un cliente Amazon è completamente fidelizzato alla piattaforma: streaming, musica, acquisti on line, acquisti fisici nel punto vendita. Persuadere all’acquisto un cliente, del quale si conoscono in dettaglio tutte le sue abitudini, sarà piuttosto semplice.
L’Intelligenza artificiale può essere una tecnologia dirompente e rivoluzionaria se utilizzata con lo scopo di migliorare l’efficienza e l’impatto ecologico della produzione o per rendere il lavoro meno alienante e più produttivo. Purtroppo, come succede in Cina, è anche un mezzo per controllare la popolazione e negli Stati Uniti un mezzo per soddisfare un bisogno latente, e in Europa? Fortunatamente i regolamenti sulla GDPR (Garante per la protezione dei dati personali) dovrebbero tutelarci dall’uso indiscriminato dei dati personali per uso commerciale. Pertanto, perché non utilizzare una tecnologia così dirompente, quale AI, quale leva per un salto di qualità verso un futuro dove l’Europa potrebbe riprendersi l’allocazione che gli spetta nello scacchiere mondiale, dominato dalla Cina e dagli Stati Uniti?