L’incertezza può creare opportunità di investimento sia nell’azionario che tra i bond
Articolo originariamente pubblicato da La Repubblica

Siate avidi quando gli altri hanno paura, e viceversa”. Nelle orecchie degli investitori in questi giorni risuona una delle massime più celebri di Warren Buffett, il più grande investitore della storia grazie anche alla sua capacità di resistere alle mode e agli umori del momento. Con la volatilità che a causa dei dazi è ormai diventata la norma sui mercati finanziari, la vera sfida è riuscire ad alzare lo sguardo verso l’orizzonte e ragionare in un’ottica di medio-lungo periodo.

Francesco Sedati, head of equity research di Eurizon, vede un potenziale di risalita per le azioni, dopo la recente correzione, con preferenza per l’Europa rispetto agli Stati Uniti per due ragioni principali: i multipli più bassi e i piani di spesa – per la difesa e le infrastrutture – in Germania. Anche se avverte: “Le incognite restano numerose, dall’impatto dei dazi allo sviluppo della guerra in Ucraina, a possibili evoluzioni in tema di politica fiscale e monetaria”. A quest’ultimo proposito, una prima risposta si avrà questo giovedì (17 aprile) con la riunione della Bce chiamata a decidere se tagliare ancora i tassi, dopo che l’inflazione ha rallentato il passo a marzo (2,2%). «A livello di settori, siamo positivi su industriali e finanziari, mentre per i giganti Usa delle tecnologie occorre attendere riscontri ai grandi investimenti fatti negli ultimi anni» aggiunge Sedati.

Thomas Candolo, analista dell’ufficio studi di Copernico Sim, condivide un moderato ottimismo verso alcuni comparti azionari. In particolare, nonostante i rialzi recenti, vede ancora spazi di crescita per difesa e aerospazio. “Un buon modo per puntare sul comparto senza rischi eccessivi è acquistare un Etf, che replica l’andamento di un paniere molto diversificato e ha costi contenuti rispetto ai fondi a gestione attiva” spiega.

 

Quindi cita due esempi: il VanEck Defense, “esposto a leader del settore della difesa e della sicurezza informatica, come Palantir Technologies, Booz Allen Hamilton e Leonardo; il WisdomTree Europe Defence, che punta su 20 aziende del Vecchio Continente attive nel comparto, escludendo quelle coinvolte nella produzione di armi controverse”. Tra i titoli in portafoglio, Rheinmetall, Leonardo e Saab. Cambiando settore, Candolo indica l’Etf Xtrackers Msci World Energy “per chi vuole esporsi al settore energetico globale in un momento in cui la domanda di energia continua a crescere e le tensioni geopolitiche influenzano i mercati delle materie prime”. Tra i titoli nel paniere, giganti come ExxonMobil, Chevron e Shell.

Sul fronte obbligazionario, John Taylor, gestore dell’AB European Income Portfolio di AllianceBernstein, un approccio bilanciato, tra titoli governativi, societari investment grade e high yield (queste ultime due sono le categorie delle emissioni aziendali: le prime riguardano società con fondamentali più solidi, che quindi trovano investitori offrendo rendimenti sotto la media, mentre l’opposto vale per le seconde). “Un’esposizione ai titoli di Stato tedeschi contribuisce a offrire protezione contro il rischio di credito. Per aggiungere rendimento, sempre nell’ambito dei governativi, riteniamo interessante la Spagna, che sta mostrando fondamentali solidi, e l’Italia, che beneficia più di altri dell’allentamento monetario ad opera della Bce” racconta. A livello societario, per AB è opportuno guardare ad aziende nell’ambito dei beni di consumo ciclici e a quelle attive nel tempo libero “che possono beneficiare dell’aumento dei viaggi.