(Approfondimento pubblicato originariamente su Fondi&Sicav)
Come tenere a bada la paura?
In una fase complicatissima come l’attuale, se non è facile mantenere la lucidità neppure per i professionisti della finanza, per i risparmiatori è quasi impossibile. Non a caso molti clienti delle reti riversano le loro ansie sul consulente di fiducia. A quel punto, secondo le maggiori società di distribuzione, è necessario che l’advisor sappia riportare gli investitori in una dimensione più ampia e spieghi che non si tratta della prima crisi che viene affrontata. E poi occorre ottimizzare le strategie finanziarie: oggi, proprio in una fase di inflazione crescente, tenere forti capitali sul conto corrente è semplicemente folle.
È stato ampiamente affermato che molti operatori, sia gestori, sia consulenti finanziari, hanno affrontato in questi tempi per la prima volta nella loro carriera una serie di problemi, tra i quali l’inflazione, gli effetti di una guerra e di una crisi energetica, oltre che un forte rialzo dei tassi. Ma se questo insieme di ostacoli è più che sufficiente a rendere la vita molto difficile agli advisor, è molto più complicato tenere i nervi saldi per coloro che professionisti non sono, vale a dire i risparmiatori. Ormai era quasi un’abitudine per tutti andare a vedere alle fine di ogni trimestre quanto era stato il guadagno e, se qualche volta non si trovava, pazienza: si trattava solo di aspettare qualche mese e dopo un po’ i total return riaffluivano copiosi. Dieci anni di mercati in rialzo avevano dato questo senso di sicurezza e di tranquillità.
Ma oggi proprio le persone normali, quelle che sanno di non avere alcuna competenza finanziaria, si stanno trovando ad affrontare una crisi durissima che non lascia certo speranze che finisca in fretta. E le reazioni sono spesso di grande preoccupazione, se non di terrore. Del resto, se consulenti e banker seguono da anni corsi di finanza comportamentale proprio per tenere la calma nei momenti difficili, i clienti solitamente non hanno questa risorsa.
Secondo Thomas Candolo, analista dell’Ufficio Studi di Copernico SIM stiamo attraversando una fase economica molto incerta: guerre, inflazione, pandemie, prezzi delle materie prime ai massimi, tutti fattori che creano volatilità e incertezza sui mercati. Se guardiamo al passato, notiamo, però, che nulla è cambiato; i cicli economici sono caratterizzati da fasi espansive e altre regressive, ma se un portafoglio è correttamente allocato sarà in grado di reggere periodi di maggiore tensione
E, tra le diverse azioni per contrastare la giusta paura dei risparmiatori, Copernico Sim pone un elemento fondamentale: la formazione. Un investitore ben informato, con una cultura finanziaria di base almeno discreta, è sicuramente più in grado di altri di superare le inevitabili fasi difficili dei mercati. La preoccupazione è un sentimento naturale soprattutto in queste fasi, ma ribadiamo: un portafoglio, se strutturato in maniera coerente, è in grado di reggere le intemperie dei mercati e di offrire ai clienti la stabilità richiesta. Noi di Copernico Sim organizziamo sessioni formative di educazione finanziaria con uno scopo principale: rendere consapevoli i clienti che i mercati offrono costantemente opportunità. L’importante è saperle cogliere e per poterlo fare è necessario rivolgersi a professionisti che siano in grado di assecondare le esigenze di una clientela conscia della correlazione tra rischio e rendimento.